Il salario non viene pagato

Cosa si può fare se il datore di lavoro non paga puntualmente il salario?

Se, nel momento in cui è dovuto, il salario non viene pagato, dovete informare immediatamente il datore di lavoro e, in assenza di una spiegazione plausibile (per esempio errore contabile), inviargli una lettera raccomandata per fissare un termine di scadenza conveniente. All'occorrenza, ulteriori misure che può essere utile adottare sono l'azione di pagamento di salario o addirittura rifiutarsi di lavorare.

Prima di avviare qualsivoglia azione, è bene porsi le seguenti domande: Il salario è esigibile? Normalmente, quando viene pagato il salario? A fine mese o per esempio tra il 25 e il 27 di ogni mese? In assenza di diverse pattuizioni ai sensi dell’art. 323 CO che prevedano termini più brevi o altre scadenze, il salario deve essere pagato entro e non oltre la fine del mese.

Laddove alla scadenza il salario non sia ancora stato corrisposto, vi consigliamo di procedere come segue:

Fase 1: passata la data prevista di pagamento del salario, informate immediatamente il datore di lavoro del fatto che ancora non avete ricevuto nulla. Accertatevi che il mancato pagamento non sia eventualmente dovuto a un errore contabile. Se così non fosse, inviate una lettera raccomandata al vostro datore di lavoro in cui lo invitate per iscritto a provvedere al pagamento entro un nuovo termine opportunamente identificato. Nella lettera specificate che in caso di mancato pagamento entro la nuova data indicata vi vedrete costretti ad adire le vie legali. Conservate nella vostra documentazione una copia della lettera e la ricevuta della raccomandata rilasciatavi dall'ufficio postale, a riprova dell'avvenuta spedizione.

Fase 2: se il datore di lavoro non provvede al pagamento del salario entro la nuova data fissata, nei suoi confronti può essere avviata un'azione di pagamento di salario, da istruire presso il tribunale della città in cui si trova il vostro luogo di lavoro o in cui il datore di lavoro ha la sua residenza/sede. Il procedimento di conciliazione nell'ambito delle controversie in materia di lavoro è gratuito se il valore della causa non supera CHF 30'000.-. Per questi casi i tribunali generalmente mettono a disposizione per il ricorso moduli strutturati in maniera molto chiara e comprensibile anche per chi è profano in materia legale.

Se venite a sapere che il vostro datore di lavoro non è solvibile, richiedete una consulenza riguardo alla possibilità di chiedere un'indennità nel caso di insolvenza del datore di lavoro a fronte delle vostre spettanze salariali esigibili, con particolare riguardo ai termini correnti. Ulteriori spunti al riguardo li potete trovare nell'opuscolo informativo relativo all'indennità nel caso di insolvenza del datore di lavoro (vedi sotto).

In caso di mancato pagamento del salario, ci si può rifiutare di lavorare?
In linea di principio, in caso di salari arretrati, è consentito rifiutarsi di lavorare. Tuttavia, prima di arrivare a ciò, dovreste sollecitare ancora una volta il datore di lavoro a pagarvi il salario dovuto, ammonendolo che, in caso contrario, vi rifiuterete di lavorare. Tenete però presente che, se il vostro datore di lavoro dovesse fallire, l'indennità in caso di insolvenza del datore di lavoro verrà corrisposta solo per il lavoro effettivamente prestato.

Se il datore di lavoro è insolvente, è possibile dare la disdetta senza preavviso?
Non senza rispettare determinate formalità. Ingiungete al vostro datore di lavoro di garantire i vostri crediti salariali non ancora scaduti (compreso il salario per il periodo del termine di disdetta) entro un termine di circa sette giorni. Per garantirli è possibile, ad esempio, il pagamento su un conto bloccato in banca. Se la garanzia richiesta è esclusa, potete, in linea di principio, dare la disdetta ai sensi dell'art. 337a CO.

Ulteriori informazioni su questo tema le potete trovare negli opuscoli informativi della SECO.

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