In molti casi, l’obbligo di prestazione da parte della Suva o dell’assicurazione privata contro gli infortuni viene respinta adducendo la motivazione che l’evento dichiarato non costituisce affatto un incidente, bensì si tratta di una malattia. Negli interessati oltre all’incomprensione prevale spesso anche la rabbia per la prestazione negata e la perplessità su quale assicurazione debba ora farsi carico della prestazione e di quale prestazione si tratti.
In linea di principio*, l’assicurazione contro gli infortuni si fa carico soltanto dei casi che, secondo la definizione del diritto, sono considerati infortunio. Questa definizione è riportata nell’articolo 4 della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA) che recita:
«Per infortunio si intende qualsiasi influsso dannoso, improvviso e involontario, apportato al corpo umano da un fattore esterno straordinario che comprometta la salute fisica, mentale o psichica o provochi la morte».
Da ciò ne conseguono le seguenti caratteristiche e tutte devono essere rispettate per poter definire un evento infortunio:
Generalmente si incontra il maggior numero di differenze di opinioni per quanto riguarda il concetto di insolito.
Se manca anche una sola delle caratteristiche riportate, l’infortunio non viene riconosciuto come tale e viene invece definito come malattia (fattispecie di riassorbimento).
Esempio di malattia: un lavoratore edile subisce un colpo della strega chinandosi per prendere una pala che si trova a terra. Poiché nessuna influenza esterna insolita ha agito sul corpo, non si tratta di un infortunio, bensì di una malattia. La persona malata deve pertanto ricorrere alla sua assicurazione malattie presso la quale, tuttavia, deve pagare la franchigia concordata e il contributo a carico del beneficiario.
Esempio di infortunio: il lavoratore edile subisce un colpo della strega inciampando su una radice nel sollevare la pala. Poiché, in questo caso, è presente un fattore esterno insolito (inciampo sulla radice) e anche tutte le altre caratteristiche sono rispettate, si tratta di un infortunio. In questo caso, l’assicurazione contro gli infortuni del datore di lavoro si accolla tutte le spese correlate a tale evento, a condizione che sussista una relazione causale tra l’infortunio e i problemi di salute.
Come vengono classificate le ricadute o i postumi tardivi?
Viene definita ricaduta quando si ripresenta una lesione che si supponeva guarita e per la quale sono necessarie cure mediche e assenze dal lavoro. Si parla invece di postumi tardivi quando un problema di salute che sembrava essere guarito, nel corso del tempo, causa cambiamenti organici che comportano un problema di salute di tipo completamente diverso. In entrambi i casi è responsabile l’assicurazione contro gli infortuni se sussiste un rapporto di causalità tra l’infortunio e il dolore, ovvero, se si può affermare chiaramente che sussistano conseguenze dirette dell’infortunio. Spesso l’assicurazione contro gli infortuni afferma che proprio questa correlazione non esiste (un evento intermedio avendo scatenato le nuove patologie) e pertanto non si tratterebbe di un infortunio, bensì di una malattia.
In linea di principio, nel caso di una decisione negativa, le consigliamo di mettersi in contatto telefonico con noi e di illustrarci il caso concreto.
* Sussiste un’eccezione in presenza di una malattia professionale o di un danno fisico assimilabile a un incidente.