Distinzione tra malattia e infortunio

La distinzione tra infortunio e malattia. Come si fa a distinguere nella pratica e su quali fondamenta giuridiche si basa la distinzione?

In molti casi, l’obbligo di prestazione da parte della Suva o dell’assicurazione privata contro gli infortuni viene respinta adducendo la motivazione che l’evento dichiarato non costituisce affatto un incidente, bensì si tratta di una malattia. Negli interessati oltre all’incomprensione prevale spesso anche la rabbia per la prestazione negata e la perplessità su quale assicurazione debba ora farsi carico della prestazione e di quale prestazione si tratti.

In linea di principio*, l’assicurazione contro gli infortuni si fa carico soltanto dei casi che, secondo la definizione del diritto, sono considerati infortunio. Questa definizione è riportata nell’articolo 4 della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA) che recita:

«Per infortunio si intende qualsiasi influsso dannoso, improvviso e involontario, apportato al corpo umano da un fattore esterno straordinario che comprometta la salute fisica, mentale o psichica o provochi la morte».

Da ciò ne conseguono le seguenti caratteristiche e tutte devono essere rispettate per poter definire un evento infortunio:

  1. Effetto improvviso: per improvviso si intende il verificarsi rapido e unico di un evento. Nella maggior parte dei casi soltanto per alcuni secondi o minuti. Non si tratta però di un limite temporale massimo fisso.
  2. Involontario: ciò significa che la persona infortunata non ha provocato intenzionalmente il danno fisico (a meno che la persona infortunata, al momento in cui si è fatta male, sia incapace di discernere).
  3. Fattore esterno: rappresenta uno dei fattori principali e significa che un evento esterno al corpo deve aver avuto un effetto su di esso. Tuttavia, è sufficiente anche un effetto sulla psiche come ad es. un evento traumatizzante che provoca il danno alla salute. In compenso, tutto ciò che risulta da una pura causa interna non viene definito infortunio.
  4. Insolito: si tratta non tanto dello stato di salute quanto dell’evento, rispettivamente, dell’effetto esterno che deve essere insolito. La caratteristica si considera rispettata se il fattore esterno non ricade nell’ambito del quotidiano e di ciò che è considerato quotidiano o solito per la rispettiva sfera di vita (p.es. una caduta, una botta, un inciampo).

Generalmente si incontra il maggior numero di differenze di opinioni per quanto riguarda il concetto di insolito.

Se manca anche una sola delle caratteristiche riportate, l’infortunio non viene riconosciuto come tale e viene invece definito come malattia (fattispecie di riassorbimento).

Esempio di malattia: un lavoratore edile subisce un colpo della strega chinandosi per prendere una pala che si trova a terra. Poiché nessuna influenza esterna insolita ha agito sul corpo, non si tratta di un infortunio, bensì di una malattia. La persona malata deve pertanto ricorrere alla sua assicurazione malattie presso la quale, tuttavia, deve pagare la franchigia concordata e il contributo a carico del beneficiario.

Esempio di infortunio: il lavoratore edile subisce un colpo della strega inciampando su una radice nel sollevare la pala. Poiché, in questo caso, è presente un fattore esterno insolito (inciampo sulla radice) e anche tutte le altre caratteristiche sono rispettate, si tratta di un infortunio. In questo caso, l’assicurazione contro gli infortuni del datore di lavoro si accolla tutte le spese correlate a tale evento, a condizione che sussista una relazione causale tra l’infortunio e i problemi di salute.

Come vengono classificate le ricadute o i postumi tardivi?
Viene definita ricaduta quando si ripresenta una lesione che si supponeva guarita e per la quale sono necessarie cure mediche e assenze dal lavoro. Si parla invece di postumi tardivi quando un problema di salute che sembrava essere guarito, nel corso del tempo, causa cambiamenti organici che comportano un problema di salute di tipo completamente diverso. In entrambi i casi è responsabile l’assicurazione contro gli infortuni se sussiste un rapporto di causalità tra l’infortunio e il dolore, ovvero, se si può affermare chiaramente che sussistano conseguenze dirette dell’infortunio. Spesso l’assicurazione contro gli infortuni afferma che proprio questa correlazione non esiste (un evento intermedio avendo scatenato le nuove patologie) e pertanto non si tratterebbe di un infortunio, bensì di una malattia.

In linea di principio, nel caso di una decisione negativa, le consigliamo di mettersi in contatto telefonico con noi e di illustrarci il caso concreto.

* Sussiste un’eccezione in presenza di una malattia professionale o di un danno fisico assimilabile a un incidente.

Saremo lieti di assisterla nella scelta!

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